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Analisi delle spese per titoli

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Analizzare le spese di un ente locale significa valutare l’efficienza e l’economicità dell’amministrazione ed è fondamentale per la ricerca di nuove soluzioni tese a migliorare la gestione dell’ente, l’allocazione delle risorse e per raggiungere uno standard qualitativo sempre più elevato.

Il volume delle spese dipende direttamente dall’ammontare complessivo delle entrate che si prevede di accertare nell'esercizio. La politica tributaria e tariffaria, congiuntamente alla capacità progettuale di ciascun ente tesa a intercettare flussi di trasferimenti provenienti da altre fonti per la realizzazione degli investimenti, da una parte, e la programmazione degli interventi di spesa, dall'altra, sono fenomeni collegati da un vincolo particolarmente forte. Dato che la possibilità di manovra nel campo delle entrate non è molto ampia, e questo specialmente nei periodi in cui la congiuntura economica è negativa, diventa importante per l'ente locale utilizzare al meglio la propria capacità di spesa per mantenere, sia ad inizio esercizio che durante l'intera gestione, un costante equilibrio di bilancio.

La valutazione delle spese che un ente locale sostiene per la propria gestione, implica un’analisi approfondita di alcune particolari voci di bilancio, dalle spese per il personale alle quote di ammortamento dei mutui, dalle spese per l’amministrazione generale alle spese correnti e in conto capitale.

 5.10 Analisi per Titoli

Le spese si dividono in quattro macro voci: spese per l’ordinaria amministrazione (spese correnti), spese di investimento (spese in conto capitale), spese per il ripiano dei debiti precedentemente contratti (spese per rimborso prestiti) e servizi per conto di terzi. Le variazioni nelle politiche di spesa riflettono spesso delle scelte strategiche delle amministrazioni locali nella programmazione degli investimenti.

a) “Titolo I” le spese correnti, cioè quelle destinate a finanziare l’ordinaria gestione caratterizzata da spese consolidate e di sviluppo non aventi effetti duraturi sugli esercizi successivi;

b) “Titolo II” le spese d’investimento dirette a finanziare l’acquisizione di beni a fecondità ripetuta;

c) “Titolo III” le somme da destinare al rimborso di prestiti (quota capitale);

d) “Titolo IV” le partite di giro.

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